Le arti marziali per i Bambini

Ju Jitsu by DaojoSagi

Decidere quali attività fisiche far intraprendere ai propri figli non è sempre facile. Bisogna tener conto delle loro naturali inclinazioni, ma è pur vero che per scoprire lo sport a cui sono “destinati” c’è alla base la prova.

Provare un ampio spettro di attività, senza precludersi delle scelte, è un buon modo per far scoprire al proprio figlio se ci sia tra esse quella che potrebbe diventare la sua passione.

I più grandi campioni, che oggi affollano l’olimpo dei professionisti dello sport, hanno trovato la loro strada per caso durante l’infanzia, a seguito di una prova di uno sport che li ha portati a realizzarsi.

Se da un lato non è così fondamentale che un figlio diventi per forza il Federer o la Pellegrini del futuro, è importante altresì la sua formazione psicofisica.

Lo sport in generale è un ottima scuola per la formazione di un carattere equilibrato e un corpo sano. Ma alcuni, più di altri, hanno delle eccezionali doti che oggi, in una società senza più povera di valori e autocontrollo, si dovrebbero apprendere.

Le arti marziali non sono sport di combattimento che formano dei bulli pronti a menar le mani, al contrario, la disciplina e l’autocontrollo sono alla base di tutte le pratiche che le compongono.

Il Ju Jitsu, in particolare, basa la sua filosofia di combattimento sulla tecnica e non sulla forza fisica,  insegna ad affrontare il conflitto sfruttando l’aggressività altrui senza utilizzare la propria, in un concetto del “morbido che batte il duro”.

In italiano il termine Ju Jitsu viene tradotto con: “l’arte della cedevolezza”. Il concetto filosofico è una ricchezza vera e propria se applicato alla vita quotidiana. L’equilibrio mentale che deriva da questo approccio è un aspetto educativo che ogni genitore dovrebbe coltivare nel proprio figlio.

“Non si risolve il conflitto con il conflitto, ma con una tecnica di risoluzione che lo neutralizzi.

L'Importanza della concentrazione e degli obiettivi.

Dal punto di vista psicologico, nella pratica del Ju Jitsu vengono attivate competenze di: autocontrollo e gestione emotiva, capacità attentive e organizzative, rispetto delle regole e riconoscimento dei limiti.

È davvero molto importante poi, il focus che si va ad attivare sui giovani in termine di modulazione della forza fisica e mentale rispetto all’altro.

Il Ju Jitsu insegna infatti il rispetto dell’avversario.

Questo punto focale è un elemento comune delle pratiche marziali sia orientali che occidentali.

Le arti marziali insegnano agli studenti come concentrarsi e prestare attenzione. Questo è qualcosa che ai nostri tempi non è sempre naturale.
Fretta, eccesso di stimoli, multitasking, tecnologia sono le caratteristiche che ci vengono imposte dalla vita quotidiana.
Questa stimolazione continua e i ritmi serrati sono fonte di stress anche per i più piccoli che spesso faticano a ritrovare calma e concentrazione.

La pratica del cambio di cintura insegna ai più piccoli come restare attenti su di un obiettivo stimolante che li porta a migliorare se stessi in un percorso verticale. Una competenza utile nella vita di tutti i giorni.

Nelle arti marziali oltre ad allenare il fisico si cerca di allenare anche alla mente.

Durante gli allenamenti i bambini devono rimanere concentrati sui loro movimenti e devono ascoltare attentamente le indicazioni dell’istruttore per apprendere le tecniche nel modo corretto. Le forme poi rappresentano una forma di meditazione in movimento e vengono insegnate anche ai più piccoli.

La meditazione è uno strumento che ci aiuta ad essere più coscienti di noi stessi, ad allentare la tensione, aumentare la capacità di concentrazione e a trattenere le energie positive.

Scegliere di far praticare ai propri figli le arti marziali, oggi, più di ieri è diventato importante, perché li rende esseri umani migliori.