Sensei Alessandro Galeazzi
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Quando le passioni ci conquistano:

L'inizio del cammino.
Da bambino c’era Bruce Lee.
Era il nostro super eroe, il primo uomo con dei veri “super poteri”.
Per tutti noi ragazzini era così; era un mito e un esempio da seguire, con i suoi salti, gli urletti e poi calci e pugni dati a una velocità incredibile. Era il super eroe della mia epoca che lottava per difendere sempre i deboli dai cattivi che volevano sottometterli.
Sono cresciuto con la foto di Bruce Lee sopra il letto e con una forte spinta verso le Arti Marziali.

Quando tutto è diventato realtà.
All’età di 12 anni andai a vedere una lezione di Taekwondo in una piccola palestra della mia città, Ancona.
A dire il vero era solo un garage freddo dove pioveva pure dentro, ma non mi importò affatto perché mi sentii subito a casa.
Quell’ambiente familiare era ciò che avevo sempre sognato fino a quel momento. Tante persone unite dalla stessa passione, la mia.
Dopo poco la scuola si trasferì in un locale più grande e adatto alla pratica delle Arti Marziali.
Era una palestra maggiormente attrezzata e sentii di nuovo di star andando nella giusta direzione, e che la mia vita d’ora in poi sarebbe stata influenzata dalla mia passione.

I primi traguardi concreti!
Amavo ciò che facevo.
Adoravo imparare nuove mosse e perfezionarmi mese dopo mese e, da lì a non molto, esame dopo esame e un cambio di cintura dopo l’altro, arrivò il giorno che ogni ragazzino che praticava Arti Marziali sognava: l’esame per diventare cintura nera.
Il mio impegno e la mia dedizione vennero ripagate con la soddisfazione più grande che potessi avere a quel tempo. A farmi l’esame e confermare il grado di Cintura Nera 1° Dan fu proprio il Grandmaster Park Young Ghil 9° Dan, l’allora tecnico della Nazionale Italiana.
Fu un onore enorme per me, perché il Grandmaster era per tutti noi allievi della palestra, una vera e propria leggenda del Taekwondo.
L'evoluzione è alla base di ogni passione.
Ci sono passioni che bruciano dentro come il fuoco nelle vene e che urlano in testa con tutta la loro voce. Quando vieni posseduto da queste passioni non puoi più fermarti e devi evolverti, migliorare, conoscere di più.
Dopo alcuni anni la voglia di conoscere e sapere divenne troppo forte e mi spinse a cercare qualcosa di più, qualcosa che mi permettesse di migliorare ancora ed evolvere le mie tecniche di combattimento.
Fu così che conobbi durante uno stage il Maestro Robert Daniel Villalaba, Argentino di Buenos Aires. Venne in Italia per divulgare il Tang Soo Do Moo Duk Kwan, incarico affidatogli direttamente dalla Corea e dallo stesso Grandmaster Hwang Kee.
Ci volle un’attenta valutazione da parte del Maestro Villalba, noto anche per la sua severità, prima di poter ricevere i suoi insegnamenti.
Dopo aver avuto la possibilità di seguire gli stage e i passaggi di cintura, arrivai alla agognata Cintura Nera 1° Dan e mi venne conferito il grado di Istruttore di Tang Soo Do Hak Won, stile fondato proprio da lui.

Una chiamata importante.
A volte è proprio vero quello che dice la gente che ha fede, quando ci credi e metti tutto te stesso in quello che fai allora vieni ripagato.
Al tempo in cui fui insignito della carica di Istruttore di Tang soo do ricevetti una lettera. Ero stato invitato a recarmi a un corso di Difesa Personale metodo Americano riconosciuto C.o.n.i. C.S.E.N. tenuto dal Maestro Ugo Basti 7° Dan di Jiu Jitsu stile Airone.
La voglia di migliorare e imparare mi spinse a partecipare diventando poi Istruttore di Difesa Personale.
Ma in realtà quell’esperienza mi diede molto di più, perché la conoscenza dello stimato Maestro Basti mi portò a esplorare il mondo del Jiu Jitsu, e capii in quel momento, iniziato ad apprendere gli insegnamenti del Maestro, che come la volta in cui entrai nella mia prima palestra, ero arrivato a casa.
Attualmente sono Maestro di Ju Jitsu stile Airone 4° Dan.
Un cammino lungo tutta la vita.
Come ogni appassionato di Arti Marziali e di stili di combattimento sa bene, non si finisce mai di cercare e di apprendere nuove tecniche.
Migliorare se stessi è il fondamento di ogni disciplina di Arti Marziali che porta, chi ne rimane stregato, a intraprendere un cammino lungo tutta la vita.
Nonostante nel Jiu Jitsu avessi trovato la completezza e l’armonia interiore praticando le sue tecniche, non potevo e non volevo fermarmi.
La lotta era dentro di me, c’era stata da sempre, e diventato edotto in diverse tecniche, non era per me possibile accontentarmi.
Decisi quindi, di frequentare corsi di Free Fighting e lì presi il brevetto di Istruttore con la Feder Kombat.
Successivamente praticai il Brasilian Jiu Jitsu (BJJ) fino al grado di cintura Blu.

La Lotta è dentro di Noi

Imparare le tecniche di Free Fighting e di BJJ mi aprirono gli occhi.
Avevo bisogno di confrontarmi maggiormente con stili di combattimento che si approcciassero di più alla realtà della strada.
Scoprii così il Krav Maga.
Un metodo di difesa personale in continua evoluzione dove ciò che funziona entra mentre ciò che si scopre obsoleto o poco efficace esce. Questa filosofia fa si che la disciplina rimanga sempre attuale ed estremamente efficace.
Diventai anche qui durante il mio primo approccio con questa disciplina, Istruttore con annessa la specializzazione Police (tecniche per le forze di polizia) e Spray O.C. (tecnica di utilizzo dello spray al peperoncino).

Il Miglioramento viene dalla conoscenza
Anche il Kudo, come il Krav Maga, è una disciplina aperta e in continua evoluzione, perché accoglie sempre nuove tecniche che migliorano lo stile.
Il Kudo è una disciplina di combattimento molto efficace e la reputai fin da subito ottima per implementare le mie conoscenze, tanto da arrivare a ottenere il grado di cintura Nera.
La conoscenza è l’unica arma che noi essere umani abbiamo per migliorare noi stessi e mantenerci sempre competitivi nello spietato gioco dell’evoluzione.
Chi sono oggi.
Chi sono io oggi?
Mi chiamo Alessandro Galeazzi e il mio viaggio attraverso il complesso e affascinante mondo delle arti marziali mi ha arricchito sia come uomo che come Professionista di Tecniche di Combattimento e di Difesa Personale.
Ho inserito la mia storia perché sono convinto che solo dopo aver praticato e conosciuto le migliori tecniche di Arti Marziali sia possibile arrivare alla conclusione di quale sia la più adatta per essere insegnata ai giorni nostri, sopratutto per le esigenze pratiche della strada.
Ho scelto il Krav Maga perché ha le giuste armi per combattere la crudezza del mondo reale.
Questo non vuol dire che io mi sia fermato qui, sono continuamente attivo e alla ricerca di nuovi stili per migliorarmi, ma da anni ormai ho scelto di divulgare le mie conoscenze a chi ha come me la passione bruciante per le Arti Marziali e anche a chi vuole solo smettere di sentirsi vulnerabile e di avere paura.
Le Arti Marziali non ci rendono solo più forti e meno in balia di chi vuole aggredirci ma ci donano un fuoco interiore che risplende anche all’esterno, davanti agli occhi di tutti.
Per questo e per sempre: I Love Martial Arts
I Riconoscimenti:










